CANOSSA (REGGIO EMILIA) – Giorgio Nicoli fumava tre pacchetti di sigarette al giorno, fino a che, cinque anni fa, a 61 anni, un tumore al polmone lo ha ucciso. La moglie Marinella e la figlia Sara hanno così chiesto un risarcimento da un milione allo Stato. La loro storia e' stata raccontata dalla 'Gazzetta di Reggio'.
L'uomo, che viveva a Canossa, nell'Appennino reggiano, facendo il muratore, ha fumato per oltre cinquant'anni al ritmo di due stecche a settimane, da quando cioe', a otto anni, rubava le sigarette al padre. E non ha smesso neanche negli ultimi sedici mesi di calvario, quando la malattia lo ha, a poco a poco, consumato.
La loro vita familiare – e' il commosso racconto delle due donne – e' stata a dir poco condizionata dal vizio, sia per il fumo passivo, sia per le difficolta' economiche nelle quali la famiglia alla fine si e' trovata.
Marinella e Sara si sono cosi' rivolte agli avvocati Valter Azzolini e Noris Bucchi per un'azione legale risarcitoria che riassume il danno diretto alle due eredi e quello indiretto da fumo passivo per la moglie.
La battaglia legale e' gia' approdata sui tavoli del Ministero della Salute e dell'Economia ed e' in corso una trattativa fra i funzionari ministeriali e i legali della famiglia. Se la mediazione non andra' a buon fine, si andra' in tribunale.
