Finite le elezioni i disoccupati “incassano”. E proprio il voto di scambio è l’oggetto dell’inchiesta della Procura di Napoli sui presunti condizionamenti al libero consenso elettorale e sulle presunte ingerenze sul voto ad opera della camorra.
Due i fronti di indagine seguiti da polizia e carabinieri: il primo, relativo al voto di scambio, e un altro riguardante la presunta presenza di candidati vicini ad ambienti legati alla criminalità organizzata. Gli investigatori, inoltre, stanno esaminando le aree ad alta criminalità , incrociando il dato elettorale con il numero di preferenze ottenute da ciascun candidato.
Molte persone, ormai è certo, sarebbero state indotte a votare dietro compensi. Tra queste, in particolare, pensionati, disoccupati e i più indigenti.
Un caso su tutti: un acceso diverbio scoppiato ieri a Napoli tra un uomo, uno dei “faccendieri” di queste amministrative e tre ragazzi. L’uomo, un pregiudicato ben noto nella zona dei Quartieri spagnoli ha dato una banconota da 50 euro in mano a uno dei tre giovani, con i quali si pensa avesse un appuntamento. “Solo 50 euro? – è stato il commento del ragazzo – ma se qui c’è stato chi si è portato a casa anche un migliaio di euro”. “O ti prendi questa banconota o niente”, è stata la risposta dell’uomo. “Lo sapevo che finiva così – ha protestato il giovane – siete tutti quanti uguali, promettete promettete e poi ecco come vi comportate”.
