Graziano è stato visto, infatti, mentre leggeva il giornale, mentre guidava il passeggino del suo bambino in mezzo al traffico da solo, mentre tentava di prendere un autobus, come tutte le persone vedenti avrebbero fatto. Insomma, secondo quanto appurato dagli inquirenti, l’uomo conduceva una vita assolutamente incompatibile con la condizione di cecità riconosciutagli nel 1996, ed integrata, nel 2003, con l’indennità di accompagnamento “quale persona con necessità di assistenza continuativa globale e permanente”, percepita per un ammontare di circa centomila euro.
Oltre a percepire illecitamente la pensione di invalidità civile, Graziano era solito allontanarsi ingiustificatamente dal luogo di lavoro, per recarsi ad effettuare sedute di fisioterapia per conto di una struttura privata convenzionata, facendosi timbrare il cartellino.