Le tensione esplode in serata, nella Napoli sporca che conta ogni giorno le tonnellate di rifiuti in strada, con un gesto di incivilta’, un pugno sferrato in pieno volto a tutta la citta’: 46 mezzi utilizzati nella raccolta vengono danneggiati in un raid vandalico nell’autoparco di Enerambiente. Opera di una cinquantina di persone, per ora ignoti. E’ il colpo di grazia, reagiscono in Comune a denti stretti, dove da giorni si combatte con una vertenza tra azienda e lavoratori che sta paralizzando il prelievo. Si tentano rimedi in extremis: il sindaco chiede l’aiuto del questore per proteggere i pochi operatori che stanotte potranno uscire. E il questore, Santi Giuffre’, annuncia pochi minuti dopo che la polizia scortera’ i mezzi della raccolta.
”Non possiamo permetterci un altro agguato – spiega – e saremo presenti in grande forza anche a Terzigno”, altro fronte caldo dell’emergenza. E’ l’epilogo di una giornata di grande lavoro su due fronti bollenti. C’e’ la convocazione ad horas di un comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura per gestire la tensione esplosa nelle ultime due notti a Terzigno: dove le proteste, contro l’eventualita’ dell’apertura della seconda discarica, sono degenerate in violenza ad opera di alcuni facinorosi che hanno danneggiato dei mezzi. Per ora non ci sono denunce, ma cinque persone sono state ascoltate dalla Digos nel pomeriggio. Nella prefettura di Napoli,alle 15.30, arrivano i sindaci di Boscotrecase, Trecase, Boscoreale, Terzigno.
Il prefetto De Martino e’ affiancato dai vertici delle forze dell’ordine, e il confronto dura un’ora e mezza. Il risultato e’ un invito ai sindaci, che trapela in via ufficiosa, a ”diffidare i cittadini da atti di violenza e a non pregiudicare l’attivita’ di sversamento, perche’ questo costituisce reato”. Subito dopo, il prefetto e’ impegnato un una nuova riunione sul fenomeno dei roghi: con Arpac, vigili del fuoco, polizia municipale e i sindaci dell’area nord di Napoli, si cerca di mettere a punto strategie preventive sul fenomeno degli incendi. In serata, i piani elaborati nelle sedi istituzionali, devono fare i conti con un vero e proprio atto criminale che segna l’escalation della tensione: chi entra nell’autoparco dell’Enerambiente mette a soqquadro gli uffici, distrugge i parabrezza dei una quarantina di compattatori, rendendoli inutilizzabili; danneggia tre furgoni e quattro auto. Il sindaco avverte la Procura della Repubblica e la questura mobilita i suoi uomini.
Ma intanto Napoli che si era svegliata con 755 tonnellate di rifiuti a terra (ieri erano 600, quindi la crisi peggiora), e ne aveva viste sparire 150 nel corso del pomeriggio, rischia di trovarsi, domani, sepolta dalla spazzatura. In Comune non si fanno pronostici sulla raccolta delle prossime ore: ”Posso solo dire che stiamo facendo ogni sforzo”, risponde l’assessore alla Igiene della Citta’ Paolo Giacomelli, quando gli si chiede una previsione. Sullo sfondo si accendono le polemiche di natura politica: dal centrosinistra si chiede a Guido Bertolaso di ”rendere conto delle menzogne della propaganda che voleva risolta l’emergenza campana”. Il capo della Protezione civile risponde che a Napoli ”qualcosa non torna”.
L’assessore Giacomelli condivide e chiarisce: ”C’e’ una situazione di tensione che impedisce la raccolta in citta’, ma si tratta di tensioni estranee alla nostra responsabilita”’. ”In questa fase pero’ le difficolta’ di Napoli sono legate al comparto della raccolta, che compete alla amministrazione comunale – spiega – va chiarito che la struttura dell’unita’ logistica e operativa che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in Campania ci ha assicurato al possibilita’ di smaltire l’immondizia”.