Visibilmente sofferente il manager ripercorre i momenti dell’assalto. Era le 7.30 di sera e l’uomo usciva dalla Mostra d’Oltremare doveva aveva partecipato ad un evento: “Avevo parcheggiato l’auto nello spazio dedicato alla sosta antistante la sede dell’Aci – dice al Corriere – Stavo per arrivare alla vettura, attorno a me c’era tanta gente quando […] Ho sentito un colpo alla testa. Forte, fortissimo. Poi, un altro. Mi sono girato, ho visto un giovane sui 35 anni con in pugno una pietra quadrangolare, se la memoria non mi tradisce un mattone tagliato a metà. Sembrava assatanato”.
“Non c’era bisogno di tutta quella violenza per prendersi il mio Rolex”, aggiunge il manager rivelando il valore dell’orologio, 15 mila euro. Ragione per cui si è difeso, invece di mollare la presa: “Io sono stato sempre uno sportivo. Sono alto un metro e novanta e mi sono cimentato, in passato, con nuoto e canottaggio. Anche a livello agonistico. Questa forse è stata la mia salvezza. Ho afferrato il mio aggressore. Anzi, per meglio dire, mi ci sono aggrappato. E siamo caduti a terra tutti e due. A un certo punto ho pensato che volesse uccidermi”
“Quell’uomo mi ha colpito una terza volta – prosegue il racconto – Ho lottato. Ma non per difendere l’oggetto del suo desiderio criminale. Penso che nulla possa valere la vita. Per fortuna non ho perso conoscenza, nonostante la testa mi facesse un male cane. Quel delinquente a un certo punto ha mollato la presa ed è scappato verso il complice che lo aspettava in sella a uno scooter poco distante. Solo quando i due sono partiti e spariti ho visto qualcuno venirmi in soccorso. Poi, stonato, con il viso tumefatto e sangue dappertutto mi sono accasciato. Fino all’arrivo dell’ambulanza che mi ha trasportato in ospedale”.