Lo hanno costretto a ritrattare la sua testimonianza al processo. Un tredicenne รจ stato vittima di pesanti intimidazioni da parte della camorra perchรฉ si era ritrovato davanti ai killer che sparavano a volto scoperto. Il ragazzino aveva inizialmente detto agli investigatori chi era stato a sparare, ma poi, in aula, aveva ritrattato tutto.
I fatti risalgono al 2007. Il bambino e la madre erano al parco acquatico โMagic Worldโ di Licola, in provincia di Napoli, quando i killer entrano in azione per uccidere Nunzio Cangiano. Le indagini avevano chiarito che lโomicidio era stato commissionato dal clan Di Lauro. E il tredicenne disse ai magistrati: ยซQuello che ha sparato si chiama โo topo, รจ di Secondigliano, me lo ricordo, stava spesso in sella a unโhonda Sh o in una Audiยป. E cosรฌ Mario Buono viene arrestato come esecutore dellโomicidio. La mamma e il bambino sono perรฒ nel frattempo spariti nel nulla. E infatti al processo lโimputato, difeso dal penalista Diego Abate, si รจ dichiarato innocente.
Ma sette mesi fa, al processo si sono presentati la mamma e il ragazzino, diventato quindicenne. In tribunale, a sorpresa, ha detto: ยซNon so nulla di quellโomicidio, so solo che mi stavate cercando. Eccomi, faccio il garzone in un bar, vorrei โstare quietoโ, se ho dichiarato qualcosa ho sbagliatoยป.ย I giudici non hanno perรฒ creduto a una sola delle parole dette da lui dette in aula. Hanno infatti stabilito che il ragazzino รจ stato costretto a ritrattare in seguito a una ยซeccezionale forza intimidatrice esternaยป. Tanto forte, dicono i giudici, da essere in grado di ยซpiegare lโaspirazione alla punizione del colpevoleยป.
