I carabinieri dei Nas effettuato controlli in tutta Italia in 863 le strutture ricettive per anziani e di queste 238 sono risultate non in regola con le normative di riferimento.
In totale, i militari hanno rilevato 371 infrazioni, segnalando alle competenti Autorità giudiziarie, sanitarie ed amministrative i 293 responsabili e ponendo i sigilli a 16 intere strutture ricettive completamente abusive e con gravi carenze igienico sanitarie o gestionali.
I 37 nuclei dislocati sul territorio nazionale, ha reso noto un comunicato dei Nas, hanno così concluso una vasta azione di controllo e monitoraggio sulle strutture destinate alla cura ed all’assistenza degli anziani verificando le autorizzazioni ed il rispetto delle prescrizioni impartite, la sussistenza dei requisiti minimi igienico sanitari, le condizioni di degenza degli ospiti, la corretta conservazione di cibi e farmaci e la regolarità delle figure professionali operanti presso le strutture.
Nell’ambito dei controlli, rilevano i carabinieri, sono state sequestrate diverse centinaia le confezioni di farmaci scaduti o detenute in modo non corretto o illecitamente sottratte a strutture pubbliche. I Nas hanno anche sequestrato oltre 6 quintali di alimenti irregolari o in cattivo stato di conservazione.
I controlli hanno preso il via dopo i recenti e tragici fatti accaduti ad Ascoli Piceno (con l’arresto di 8 gestori di una casa di riposo definita “lager” dai carabinieri intervenuti) e Santa Marinella (Roma) dove sono morti 2 anziani rinchiusi all’interno di una struttura abusiva andata a fuoco. Eventi, sottolineano i Nas, che «pongono l’accento sull’assoluta necessità di tutela delle fasce più deboli della popolazione».
Episodi di particolare gravità sono stati rilevati a Potenza, dove in una casa di riposo abusiva è stato scoperto un grande quantitativo di alimenti avariati; a Viterbo dove un ospite affetto da patologie psichiche è stato trovato legato ad un letto; ad Alessandria dove veniva prestata assistenza infermieristica da personale privo di qualsiasi titolo professionale; a Reggio Calabria dove 15 persone erano ospitate in una casa senza alcuna autorizzazione.
Proprio alla luce di quanto scoperto, i carabinieri dei Nas consigliano ora le famiglie di verificare attentamente le condizioni della struttura assistenziale prescelta e, soprattutto, di parlare molto con l’anziano ospitato per cogliere eventuali segni di malessere.« Occorre considerare – affermano i Nas – che il contrasto all’abusivismo in tale settore diventa ancor più incisivo tramite l’auspicata collaborazione dei congiunti che affidano i loro cari a strutture assistenziali». Per questo, il consiglio dei carabinieri è di «verificare sempre preventivamente l’idoneità dell’attività, accertando la presenza di personale qualificato, la pulizia dei locali, la qualità del cibo somministrato e le eventuali attività ricreative e sociali svolte».
Inoltre, suggeriscono, che «è sempre consigliabile parlare il più possibile con il proprio congiunto, cercando di rilevare eventuali indizi che possano far pensare ad una non corretta gestione dell’anziano da parte della struttura». Eventuali sospetti o dubbi, concludono i carabinieri, potranno comunque sempre essere segnalati ai Nas o alla Stazione Carabinieri competente, che provvederanno a porre immediatamente in atto le verifiche del caso.