ROMA – Un cibo su tre è irregolare. Forse non tossico, certamente non a norma. Dall’olio d’oliva alla mozzarella di bufala, dal pane al latte, dalle conserve di pomodoro al pesce: dei circa 120.000 controlli su prodotti alimentari effettuati dai Nas in tre anni, uno su tre presenta anomalie o non conformità. In lieve discesa rispetto agli anni precedenti. A dirlo oggi 19 gennaio, in Commissione Agricoltura del Senato, è stato il Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute Claudio Vincelli, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle frodi nel settore alimentare.
Rispetto ai dati del triennio 2013-2015, aggiornati alla fine dell’anno passato, riporta la relazione illustrata da Vincelli, ogni anno i 1100 uomini del Comando, divisi in 38 nuclei territoriali, hanno effettuato “in media 39.000 controlli l’anno” e “le non conformità rispetto ai controlli rimangono per tutti e tre gli anni tra il 33% e 34%. Poiché il numero di controlli è crescente, possiamo dire che le irregolarità sono tendenzialmente in lieve discesa”.
Probabilmente anche, aggiunge, “perché la consapevolezza dell’attività di controllo svolta produce effetti favorevoli nella direzione di produzioni serie e corrette”. Il “panorama delle anomalie è variegato”, ha sottolineato il generale Vincelli, e “vede situazioni di contraffazione ordinaria con sistemi grossolani affiancate da contraffazione più sofisticata con interventi più raffinati e complessi da individuare”. Insomma anche chi truffa sulla nostra salute in qualche modo investe in ricerca per poterlo continuare a fare impunito. Tutto pur di non offrire prodotti adeguati e conformi a chi per buoni li paga e poi li mangia. Ignaro, spesso, che su tre cibi che mangiamo, in media, uno è fuorilegge.