Dal Cts (Comitato tecnico scientifico) arriva per bocca del professor Ciciliano e via intervista del Corriere della Sera la razionale e logica conseguenza del come incrociare la situazione attuale dell’epidemia e contagio e le abitudini, i riti, gli affetti del Natale e del Capodanno. Il contagio è in Italia nel dicembre che stiamo vivendo in fase espansiva, i vaccini lo limitano ma non lo contengono. Quindi razionale, logico, conseguente e purissimo e distillato buon senso è farsi le feste, la cena del 24, il pranzo del 25, il cenone e il brindisi del 31 solo e soltanto tra vaccinati.
Non è scortesia, è volersi bene
Chiedere a se stessi e a parenti e ad amici se si è vaccinati prima di far le feste insieme nella stessa casa non è scortesia o discriminazione. E’ al contrario volersi bene, voler bene a se stessi, ad amici e familiari. Tra vaccinati le possibilità di reciprocamente contagiarsi in una serata o giornata di festa tutti insieme intorno ad un tavolo in un ambiente chiuso sono estremante ridotte. Non è che non esistano, ma sono molto ridotte. E nell’improbabile ma non impossibile caso di contagio tra vaccinati le conseguenze del contagio sono nella stragrande maggioranza dei casi una malattia, un Covid preso in forma lieve. Qualcosa comunque da non far rischiare a nonna/nonno in precarie condizioni di salute, qualcosa da non far rischiare a chi ha croniche e pesanti patologie. Ma comunque qualcosa, il contagio, di improbabile tra vaccinati e qualcosa, la malattia, quasi sempre non severa tra chi è vaccinato.
Tutto ok? Neanche per sogno
Dunque tutto chiaro e tutto ok? Il Natale e Capodanno si fanno insieme solo tra vaccinati e ai non vaccinati, come dice Ciciliano, gli auguri li si fanno per telefono? Purtroppo no, purtroppo logica e razionale scelta devono fare i conti con la realtà che è sempre più complessa e difficile di quanto vorremmo. Spesso, molto spesso il Natale soprattutto solo tra vaccinati è, anche volendo, impraticabile.
I bambini sotto i 12 anni
Il Natale, la sera del 24 e il pranzo del 25 e la mattina del 25 sotto l’albero…il Natale è loro, dei bambini. E i bambini fino a 12 anni nel Natale 2021 non sono vaccinati. E i bambini non vaccinati non possono essere esclusi dal Natale insieme. E i bambini sono in queste settimane e in questi giorni i maggiori portatori di virus. Lo stare insieme, il fare insieme le feste con non vaccinati coincide in una infinità di casi con lo stare insieme con bambini. I propri bambini. E fin qui il rischio contagio insito nelle feste non cresce perché se rischio arriva in quella famiglia è per via di quotidiana convivenza.
Ma ci sono i bambini degli altri, dei fratelli, degli amici. Per chi ha figli non adulti il Natale e il Capodanno insieme solo tra vaccinati coincide con Natale e Capodanno solo con la propria famiglia perché basta unirne due di famiglie intorno ad un tavolo per avere seduti a qual tavolo bambini giocoforza non vaccinati. Il Cts ci ha indicato il problema, non la soluzione. Soluzione che non c’è: genitori e nonni e zii vaccinati faranno il Natale insieme a bambini non vaccinati correndo il rischio di un contagio, oppure faranno un Natale in una famiglia sola, correndo il rischio di non poca tristezza. E’ la realtà, realtà che la razionalità può e deve comprendere ma cambiarle i connotati alla realtà la razionalità non può.