ROMA, 15 GEN – Stop ai giganti turistici del mare nelle aree particolarmente sensibili delle nostre coste. Ed e' polemica sulle rotte sotto costa delle maxi-navi da crociera. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, interviene dopo il naufragio della nave Costa Crociere, Concordia, all'Isola del Giglio in Toscana. Area di parco nazionale e Santuario dei Cetacei. E proprio l'Arcipelago Toscano e' tra le aree piu' a rischio in Italia insieme alla Laguna di Venezia.
''Basta con la gestione di queste navi che vengono usate come se fossero dei vaporetti'', ha detto Clini. ''Questo – ha sottolineato il ministro – non e' turismo sostenibile ma e' turismo pericoloso. Dobbiamo intervenire rapidamente e con decisione per evitare che queste grandi navi arrivino vicino ad aree ambientalmente sensibili''. Il ministro porta avanti una battaglia nella Laguna di Venezia per la quale ha rilanciato una proposta (datata 2004) di un terminal off-shore da realizzare fuori della laguna dove far approdare le navi passeggeri lunghe centinaia di metri e alte come palazzi. In Laguna con le crociere transitano 1,6 milioni di passeggeri l'anno, ed e' il quarto scalo a livello europeo per transiti e il primo 'homeport' (imbarco-sbarco).
In campo scendono gli ambientalisti che lanciano l'allarme. Da parte degli armatori ''le regole ci sono, basta rispettarle'', ha detto la compagnia di navigazione Grimaldi Lines. ''La tragedia della Costa ha colpito tutti noi – ha affermato il responsabile relazioni esterne della Grimaldi, Paul Kyprianou – ma le regole ci sono''. ''Sara' l'inchiesta a stabilire quello che e' successo alla Costa e non tocca certo noi dirlo – ha concluso Kyprianou – quello che posso ribadire e' che le regole per una navigazione sicura, per i passeggeri come per le aree ambientalmente sensibili, ci sono''. Di parere opposto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: ''Chiedo – ha detto – che le regole siano revisionate e verificate anche relativamente alla loro adeguatezza rispetto alle esigenze di un'area come quella dell'Arcipelago Toscano''. Il presidente dell'Unione nazionale armatori da diporto Lino Ferrara, sottolinea che ''5mila passeggeri imbarcati sulla stessa nave sono troppi. I tempi di attesa per sbarcare in ogni tappa prevista dalle escursioni sono dilatati e lunghi figuriamoci per l'abbandono della nave sia per incidenti gravi come quello accaduto l'altra notte all'isola del Giglio che, peggio ancora, in caso di condizioni meteomarine avverse''.
Secondo Umberto Mazzantini, responsabile Isole minori Legambiente ''dopo l'ennesimo incidente occorre ribadire con forza che non ha alcun senso permettere a navi di grande stazza oltre che a petroliere di seguire una rotta in un'area cosi' delicata e sensibile rappresentata dalle acque del Parco dell' Arcipelago Toscano''. Punta il dito contro la ''diffusa e comprovata'' pratica di far passare le grandi navi da crociera troppo vicino alle coste, ''per creare effetti scenografici sia a bordo che a terra'' l'associazione Marevivo che chiede di vietare alle grandi navi gli stretti, soprattutto di quelli ''frequentati che per di piu' incidono – come ad esempio il canale di Piombino, quello del Giglio, lo stretto di Bonifacio – sull'ecosistema o fanno addirittura parte del 'Santuario dei Cetacei'''. Nel 2010 la crociera e' stata scelta da 850 mila persone, l'1,25% dei vacanzieri. L'83% dei crocieristi e' salpato verso mete mediterranee.
