Sedici persone sono state condannate dal Tribunale di Bologna (presidente Rita Zaccariello) al termine del processo a un gruppo di naziskin accusato di aver messo in piedi un’associazione ispirata all’ideologia nazifascista e finalizzata all’incitamento all’odio razziale. Due le persone assolte.
I sedici sono stati riconosciuti colpevoli di associazione per delinquere finalizzata all’incitamento e all’odio razziale (Legge Mancino), assolti da quella di associazione per delinquere semplice. Gli episodi al centro dell’inchiesta del Pm Morena Plazzi, che aveva chiesto 24 rinvii a giudizio, erano aggressioni a extracomunitari, omosessuali ed ebrei, risse allo stadio con ultras avversari di opposta ideologia politica, rapporti con gruppi tedeschi di ispirazione nazista. L’inchiesta parti’ da una aggressione nel centro di Bologna nel 2006; nell’agosto del 2007 ci fu anche l’emissione di alcune misure cautelari.
Le pena piu’ alte, due anni di reclusione, sono state inflitte ad Alessandro Carapezzi, 36 anni di Sasso Marconi, considerato promotore del gruppo; Fabio Carlini, 35 anni di Mirabello (Ferrara) e Alessandro Limido, 30 anni di Varese. La pena inferiore e’ di un anno e 200 euro di multa. Per tutti i soggetti incensurati e’ stata disposta la sospensione condizionale della pena. I giudici hanno fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza. ”Siamo soddisfatti – hanno commentato i legali di Limido, Guido Magnisi e Aldo Savoi Colombis – perche’ e’ stata dimezzata dal tribunale la pena richiesta dalla pubblica accusa ed e’ stata concessa la sospensione condizionale della pena. Confidiamo che in appello cada l’associazione di stampo razziale”.