REGGIO CALABRIA, 4 NOV – ”Non e’ vero che dissi ai carabinieri che il mio arresto faceva saltare gli equilibri a Reggio Calabria”. Il boss della ‘ndrangheta Pasquale Condello, detto ”il Supremo”, ha rotto il silenzio parlando per la prima volta e facendo dichiarazioni spontanee nel processo Meta per smentire quanto aveva affermato in aula l’ex comandante del Ros di Reggio, col. Valerio Giardina. ”Non sono un cretino – ha aggiunto – e non capisco cosa vuole costruire Giardina”.
”E’ un falso, una bugia – ha detto ancora Condello – quello che dice il colonnello Giardina. Io non sono un cretino e non direi mai una cosa del genere”. L’ ex comandante del Ros di Reggio Calabria, nella sua testimonianza durante l’udienza di oggi del processo Meta, aveva fatto riferimento anche al pizzino trovato nel nascondiglio di Condello nel momento dell’arresto, avvenuto nel febbraio del 2008 dopo 18 anni di latitanza. Nel pizzino era riportata la frase: ‘Prometto, mi impongo e giuro”’.
Condello e’ intervenuto anche su questo sostenendo che quella frase ”non e’, contrariamente a quanto sostenuto dal colonnello Giardina, un giuramento di affiliazione. In realta’ – ha aggiunto il boss – si tratta del giuramento che fanno i cardinali quando si riuniscono per eleggere il Papa. E questo il col. Giardina lo sa”.
Giardina aveva anche riferito che nel covo di Condello fu sequestrato un ritaglio di giornale con una frase pronunciata da Zapatero nel periodo degli attentati ai treni: ”Il clima di alta tensione ci agevola”. ”Un ritaglio che abbiamo sequestrato – aveva detto l’ufficiale – perche’ l’abbiamo collegata alla frase detta da Condello secondo cui il suo arresto avrebbe rotto gli equilibri criminali a Reggio Calabria”.