REGGIO CALABRIA, 21 DIC – ''Nell'inchiesta c'e' la prova di un atto intimidatorio posto in essere dalla cosca Caridi in danno del consigliere regionale del Pdl Giovanni Nucera che alcuni mesi fa trovo' sulla sua automobile una tanica di benzina''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone incontrando i giornalisti.
''Si e' accertato infatti, grazie anche alla denuncia di Nucera – ha aggiunto Pignatone – che la cosca Caridi tento' di fare assumere una ragazza, parente di Domenico Condemi, nello staff del consigliere Nucera. Richiesta che Nucera rifiuto' ed alla quale segui' un colloquio di Plutino con Nucera che, in passato, era stato suo compagno di partito e, ancora dopo, esplicite minacce da parte del Condemi, oggi arrestato, ai danni del figlio del Nucera. Ma c'e' anche la prova – ha detto ancora Pignatone – di un sostegno elettorale da parte della cosca al consigliere Plutino in occasione delle ultime elezioni amministrative. Due i provvedimenti che compongono questa operazione: il primo è un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, cinque degli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, art.416 bis c.p., mentre il consigliere Plutino e' accusato di concorso esterno. Il secondo è un provvedimento di fermo nei confronti di Leo Caridi che a causa dello stato di detenzione dei suoi fratelli si e' sostituito nella conduzione del clan e delle sue attivita' criminose; è stato disposto anche il sequestro preventivo di beni di alcune aziende. Una parte degli elementi di prova sono stati recuperati dalle intercettazioni condotte dall'Arma dei carabinieri nell'ambito dell'operazione Crimine''.
Per il Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, ''e' un'operazione che si caratterizza non per i numeri ma per la sua qualita' e coinvolge la cosca Libri-Caridi operante nella zona di Modena-San Giorgio Extra di Reggio Calabria e questo per due aspetti: il primo per l'arresto di un consigliere comunale Plutino e il secondo per un sequestro preventivo di beni di alcune aziende a dimostrazione della grande attenzione che forze dell'ordine e Procura della Repubblica stanno mettendo nella lotta alla criminalita' organizzata''.
