ROMA, 28 NOV – Nel corso del 2011 sono circa duemila le persone che sono morte cercando di raggiungere le coste italiane: lo ha reso noto José Angel Oropeza, direttore dell'Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), commentando la tragedia di Brindisi.
"Si e' trattato soprattutto – ha precisato Oropeza – di migranti diretti verso Lampedusa". Ma "anche se in misura minore rispetto alle coste siciliane, anche la Puglia è una regione che è sempre stata interessata da arrivi via mare, sempre pericolosi per i migranti" ha aggiunto. Secondo l'Oim, quest'anno sono stati oltre 2.200 i migranti sbarcati in Puglia.
L'Oim esprime dolore e cordoglio di fronte alla tragedia del mare avvenuta sabato sera sulle coste del brindisino e che ha causato la morte di tre persone. I migranti sopravvissuti al naufragio, tutti uomini e molto giovani, sono stati trasferiti al Cara (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Restinco. Questa mattina un team dell'Oim, presente sul posto insieme a Unhcr e Save The Children nell'ambito del progetto Praesidium (finanziato dal Ministero dell'Interno) li ha incontrati e ha parlato con loro. Dai loro racconti emerge che a bordo della barca a vela sulla quale viaggiavano erano in 72: afgani, bengalesi e qualche iraniano.
Le vittime accertate sono al momento 3, i sopravvissuti 43, mentre si pensa che i restanti 26 siano riusciti a raggiungere la costa e si siano dispersi sul territorio. I minori accertati al momento sarebbero 25: 11 di loro sono stati già trasferiti in comunità per minori della zona.
