Tempo da lupi a Basovizza, piccola frazione della città di Trieste. E non è solo un modo di dire per descrivere le rigide temperature che attanagliano il nord est italiano. I lupi ci sono veramente e fanno paura. La notte scorsa un branco affamato ha divorato una capra e due pecore all’interno di un pascolo sulla strada che da Basovizza porta alla frontiera slovena.
È la seconda aggressione nel giro di un mese. Alla fine di dicembre il primo attacco, una capra e quattro pecore le prede. Stesso luogo e stessi lupi. Sono i forestali regionali a sospettarlo, analizzando le impronte perfettamente coincidenti lasciate dal branco nei due raid. Sono stati inoltre recuperati alcuni ciuffi di pelo che serviranno ad approfondire la conoscenza attraverso l’esame del Dna.
Insomma anche il mondo animale ha i propri serial killer. E di un’intelligenza non comune. Nonostante il gregge fosse protetto da un recinto elettrificato, i lupi non si sono scoraggiati. L’ambiente era adatto per l’assalto: nessun guardiano a proteggere l’ovile, arbusti e cespugli nei dintorni del pascolo perfetti per la mimetizzazione, una valle con i fianchi poco scoscesi come punto di appoggio per l’agguato. I cancelli, unica parte non elettrificata del recinto, il punto debole del “sistema di sicurezza”. Una volta capito questo per gli animali è stato uno scherzo entrare e seminare il panico nel gregge.
Per i pastori è dunque tempo di aumentare il livello di protezione delle loro bestie. La soluzione migliore sembra essere quella di rinchiudere le pecore, nelle ore notturne, in uno stavolo, una tipica costruzione rurale friulana, o in un qualunque edificio chiuso.
Migliorare semplicemente il sistema di recinzione elettrificata, potrebbe infatti non bastare. I lupi sembrano pronti a superare anche questo ostacolo, con un piano d’attacco alquanto innovativo: un esemplare si getta freneticamente verso il recinto, provocando il terrore tra le pecore che sbandano e fuggono nella direzione opposta, fino a lambire i fili con la corrente.
Dove è appostato il resto del branco, che le aggredisce. Per questo motivo spesso i pastori circondano il gregge da fili di due o tre reti elettriche concentriche. Ma anche in questo caso, contro simili “geni del crimine” del mondo animale, non c’è da stare affatto tranquilli.
*Scuola di giornalismo Luiss
