BARI – ”Non ti preoccupare di questa cosa! Ti copro io!”: e’ la frase che, secondo la procura di Bari, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, disse tra il settembre 2008 e l’aprile 2009 all’allora direttore generale dell’Asl di Bari Lea Cosentino, preoccupata alla richiesta del presidente di riaprire i termini di presentazione delle domande per l’incarico di Direttore medico della Struttura complessa di Chirurgia toracica dell’ospedale barese San Paolo. Vendola premeva – secondo l’accusa – perche’ venissero riaperti i termini del concorso in modo che potesse parteciparvi un medico che egli intendeva favorire, Paolo Sardelli.
Fine di Vendola – secondo la procura – era di ”favorire esclusivamente la situazione personale di Sardelli Paolo insistentemente segnalata da esso Vendola (‘Quel concorso deve vincerlo Sardelli’), dopo che era stata accertata la non praticabilita’ del conferimento di un incarico direttivo allo stesso Sardelli presso lo Stabilimento ospedaliero ‘Di Venere’ di Bari, al quale il sanitario aspirava”. La pressione di Vendola nei confronti di Cosentino avvenne – secondo la procura di Bari – ”in assenza di un fondato motivo di pubblico interesse” e ”sulla base di una motivazione pretestuosa e in se’ contraddittoria (asserita esigenza di ‘una ampia possibilità di scelta’ in relazione alla ‘esiguita’ del numero dei candidati che hanno presentato domanda’, in palese contrasto con la dichiarata ‘specifica particolarita’ della disciplina oggetto della selezione’)”. Dopo la riapertura dei termini per la presentazione delle domande, ”con deliberazione del 19 aprile 2009 n.9183/1 Cosentino ‘presceglieva’ – fra i soli tre candidati presenti alla prova colloquio tenutasi il 30 marzo 2009, tutti dichiarati idonei dalla Commissione di esperti ed ‘inseriti nella terna da proporre al Direttore generale per la nomina’ (…) – il dott.Sardelli ai fini del conferimento dell’indicato incarico”.
