TORINO – Resta alta la tensione attorno alla Torino-Lione. In Valsusa, dove gli oppositori alla nuova linea ferroviaria hanno bloccato ‘a ripetizione’ l’autostrada del Frejus; e in Parlamento, dove il Movimento 5 Stelle chiede alla presidente della Camera, Laura Boldrini, di annullare la seduta della Commissione esteri che ha ratificato il trattato italo-francese per la realizzazione dell’opera.
”Avevamo chiesto di tenere conto di prescrizioni e standard di sicurezza ambientale che l’accordo contempla e che i cantieri ancora non rispettano – dicono i deputati pentastellati -. Il regolamento della commissione prevedrebbe 10 minuti di intervento a deputato per ogni emendamento. Invece, votando a maggioranza, al di fuori delle regole, i partiti delle larghe intese hanno ridotto i tempi a 20 minuti per gruppo. A questo punto abbiamo ritirato gli interventi e abbiamo abbandonato i lavori in commissione”.
E mentre a Montecitorio è battaglia sui regolamenti, in Val di Susa l’opposizione alla Torino-Lione si trasforma nell’ennesimo blocco – il secondo dopo quello della scorsa notte – all’autostrada A32, quella che collega Italia e Francia passando attraverso Bardonecchia. A far scattare il blitz, l’annuncio di un trasporto straordinario diretto secondo i No Tav al cantiere di Chiomonte. Il tamtam raduna a Vernetto, all’altezza di Chianocco, numerosi attivisti, che invadono la carreggiata in direzione della Francia.
Anche le statali 24 e 25 ne risentono e la polizia decide di intervenire con un’azione di accerchiamento. Il blocco viene tolto senza alcun contatto tra forze dell’ordine e manifestanti, ma la tensione è alta e venti manifestanti vengono fermati. Accompagnati in questura, a Torino, tre di loro vengono arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, blocco stradale e violenza privata aggravata con l’aggravante del travisamento, poiché quando sono stati fermati indossavano un passamontagna.
Gli altri 17 fermati, tra cui attivisti della valle di Susa come Nicoletta Dosio, storica portavoce del movimento, e frequentatori del campeggio di Chiomonte, sono stati invece denunciati per violenza privata. Sono in corso ulteriori indagini volte all’identificazione di altri attivisti che hanno partecipato al blocco.
Danneggiati un camion di passaggio e alcuni mezzi delle forze dell’ordine. A due settimane dall’attacco al cantiere di Chiomonte, nel quale rimasero feriti 15 agenti e vennero fermati 9 attivisti, spuntano inoltre da una bonifica dei carabinieri una ventina di pneumatici. Nascosti tra i rovi, erano pronti ad essere utilizzati come armi improprie nel caso di nuovo attacchi.
Verso le 23,20 sempre di martedì 6 agosto, l’autostrada del Frejus è stata di nuovo chiusa, questa volta in entrambe le direzioni di marcia, all’altezza di Chianocco. Il blocco è stato attuato da una trentina di No Tav, mentre un altro centinaio ha stazionato al ciglio delle carreggiate. Si tratta quindi del terzo blocco nelle ultime 24 ore, sempre ad opera degli attivisti del movimento.
”I fermati vengano immediatamente liberati”, è l’appello del segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, secondo cui ”di fronte a un’opera inutile e dannosa come la Tav esiste il diritto alla disobbedienza civile”. Il Movimento 5 Stelle parla invece di ”presidio pacifico” e denuncia un Parlamento ”calpestato e svuotato per coprire abusi, sprechi e scandali di ogni sorta”.
”La Commissione Esteri – ribatte il suo presidente, Fabrizio Cicchitto (Pdl) – non può essere chiamata a rifare il processo decisionale che ha portato alla progettazione della Torino-Lione e che l’Assemblea della Camera ha ribadito non più tardi dello scorso 5 giugno”. La battaglia però, continua.