
TORINO – No Tav: Erri De Luca rinviato a giudizio per istigazione a delinquere. Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per istigazione a delinquere. Lo scrittore è accusato di avere incitato al sabotaggio del cantiere della Torino-Lione, in Valle di Susa, in alcune interviste. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup, Roberto Ruscello. Il processo si aprirà a gennaio.”La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”, sono le parole dello scrittore contestate dai pm torinesi Andrea Padalino e Antonio Rinaudo. Numerosi gli appelli a favore di De Luca, tra i quali quello firmato da intellettuali come Fiorella Mannoia, Luca Mercalli e il padre comboniano Alex Zanotelli. In occasione dell’udienza preliminare, si sono svolti presidi, con letture pubbliche, in diverse località italiane.
“Le parole di un intellettuale non possono costituire reato”. Lo ha detto Gianluca Vitale, avvocato di Erri De Luca, uscendo dall’aula in cui si è tenuta l’udienza preliminare conclusa con il rinvio a giudizio dello scrittore per istigazione a delinquere. “Il giudice – ha aggiunto – ha ritenuto utile un accertamento dibattimentale, ma noi continuiamo a essere convinti che questo sia un processo alle parole e dimostreremo tranquillamente che questa non è stata un’istigazione a delinquere”. Alberto Mittone, legale della società Ltf costituitasi parte civile, si dice invece “soddisfatto” del rinvio a giudizio di De Luca perché “è quello che chiedevamo”.
La posizione “ribelle” dello scrittore è ampiamente nota e teorizzata, la battaglia contro l’Alta Velocità in Val Susa, che contempla tutti i mezzi, legali e non, si inserisce nel filone culturale e dell’agire politico della Resistenza. Più volte ha esplicitato questa tesi, come durante una manifestazione all’Università Statale di Milano:
Essere incriminati di resistenza è una medaglia al valor civile, tutti dobbiamo essere incriminati di resistenza… Ogni volta che c’è un nuovo arresto, si allarga l’albo dei resistenti. Si entra a far parte di una comunità che dimostra di non lasciar passare l’insulto, l’infamia, l’oppressione, la violenza. (Erri De Luca)
