TORINO – Per il Movimento No Tav Val Susa-Val Sangone-Torino, le perquisizioni fatte ieri dalla Digos della Questura del capoluogo piemontese nelle abitazioni di sette appartenenti allo stesso Movimento ''sono l'ultimo tassello'', per ''tentare di giustificare la militarizzazione di un territorio e l'uso di ulteriori azioni repressive''.
Per il Movimento, le perquisizioni sono state fatte ''alla ricerca di chissa' quali materiali'' e si aggiungono alle ''denunce e le altre azioni intimidatorie nei confronti di esponenti del Movimento''. ''Quando un movimento popolare e pacifico non puo' essere battuto sul piano politico – afferma in Movimento sul proprio sito – lo si attacca sul piano mediatico e giudiziario. Questo – aggiunge – e' lo scenario in cui i sostenitori del progetto TAV, ormai privi di argomenti, provano ad immobilizzare il Movimento NO TAV''.
Il Movimento, infine, ha ribadito ''il proprio spirito pacifico ed al tempo stesso determinato'', ha espresso ''piena solidarieta' e vicinanza a chi ha subito o subira' questi atti intimidatori'' e invita alla marcia pacifica in programma oggi da Gaglione a Chiomonte (Torino).
