
NAPOLI – “C’รจ un pedofilo a scuola”. Messaggio che arriva da Facebook e da quel profilo di uomo adulto che ammiccava ai ragazzini dell’istituto. Tanto รจ bastato a scatenare le ronde dei genitori e a spaventare i ragazzi della scuola pubblica di Nola, vicino Napoli. A seminare il panico perรฒ รจ stato un ragazzino di 11 anni, che per la sua “burla” aveva creato un falso profilo e molestato sรฉ stesso diventando cosรฌ “vittima e carnefice“.
Carmen Fusco sul Messaggero racconta:
”ย Lโundicenne aveva persino creato un falso profilo su Facebook utilizzando la foto di un suo ignaro zio, ha poi aggiunto il nome e il cognome dellโadescatore di minori, e ha cominciato a costruire, ora dopo ora, una storia fatta di minacce e ammiccamenti, complimenti e avvertimenti. Facendo circolare anche voci di possibili rapimenti. Sostenendo di non aver paura di nessuno, ยซnemmeno della camorraยป. Si รจ sdoppiato il ragazzino.
Vittima e carnefice in una serie di conversazioni degne del piรน fantasioso degli sceneggiatori. Non contento di quanto giร realizzato รจ andato perfino oltre. Ha creato un gruppo su whatsapp includendo i contatti di tutti gli studenti della sua classe ed รจ lรฌ che ha cominciato a inviare le foto delle conversazioni su Facebook per spaventare ancor di piรน la scolaresca. Maschi e femmine, senza differenza. Tutti preda del loro compagno, che ha finto che il maniaco li spiasse, ne conoscesse movimenti e spostamenti. Paura per tutti: ยซCโรจ un pedofilo a scuolaยป”.
I genitori hanno avvisato la polizia e organizzato ronde davanti alla scuola, ma dopo due giorni di indagini gli agenti hanno scoperto la veritร :
“Lโattivitร investigativa si รจ subito concentrata su piรน fronti: allโinterno della scuola, ascoltando e tenendo dโocchio lโintero personale in servizio, insegnanti compresi ma anche sul web per risalire alla vera identitร del pedofilo. La foto dellโuomo, piรน o meno 45 anni, e poi quel nome e quel cognome, cercato nellโelenco dei pregiudicati per reati analoghi senza, ovviamente, ottenere alcun riscontro. Poi, grazie alle tracce lasciate nella rete, la scoperta dellโautore dellโinganno. Il ragazzino che da lรฌ a qualche ora sarebbe stato ascoltato dagli investigatori, ma come vittima, รจ diventato allโimprovviso regista di una messinscena che a molti รจ sembrata diabolica e che ha fatto perdere il sonno e la testa ad adulti e bambini”.
Poi davanti agli agenti il ragazzino alla fine ha confessato:
“ยซSono stato io, ma perchรฉ che ho fatto di male? Volevo scherzare. Volevo soltanto prendermi gioco dei miei amiciยป”.
Una semplice burla di un ragazzino, poco piรน che un bambino, che voleva giocare. E che non si รจ reso assolutamente conto della paura e dell’agitazione creata, tanto da aver detto dopo la confessione:
“ยซScusate ma ci vuole ancora tempo? Dovrei andare a giocare a calcio, i miei amici mi stanno aspettandoยป”.
