LIVORNO, 8 NOV – Mori' per un infarto dopo essersi presentato per due volte in una settimana dal medico generico che non dispose alcun esame specifico, ma attribui' i malesseri del paziente a un 'colpo di fresco' prima e a uno stato d'ansia poi. Il medico, 54 anni, e' stato condannato dal tribunale di Livorno per omicidio colposo.
Il giudice Giovanni Zucconi gli ha comminato una pena di un anno e 4 mesi (pena sospesa) e disposto 50 mila euro di provvisionale ai familiari della vittima, Roberto Santoro, 58 anni. Quest'ultimo era andato dal medico l'11 e il 18 giugno 2009, prima di essere colpito da infarto nella notte tra il 20 e il 21. In entrambi i casi, come ha spiegato il pm Gianfranco Petralia in aula, Santoro aveva lamentato dolori al petto, senso di oppressione, palpitazioni, difficolta' respiratorie, intensa sudorazione, ma nel primo caso, secondo l'accusa, il medico non dispose esami diagnostici parlando di un 'colpo di fresco'; nel secondo caso prescrisse un antidepressivo, un ansiolitico e un broncodilatatore. Furono cosi' trascurati, secondo il pm, i fattori di rischio del paziente, tutti noti al medico curante (Santoro era obeso, fumatore, a rischio diabete e colesterolo e aveva familiarita' con malattie cardiache). Secondo la Procura se fossero state prescritte le analisi necessarie Santoro avrebbe avuto ''un'elevatissima probabilita' di salvezza, superiore al 95 per cento in base ai dati statistici ufficiali''.
