Ai suoi collaboratori Trivellin aveva spiegato che gli appaltanti, Pizzarotti e Bilfinger Berger, avevano contestato i lavori lamentando un ritardo nella consegna delle opere, arrivando a pretendere una penale di 65 mila euro, a suo dire esagerata. Cordoglio e preoccupazione sono stati espressi dalla Fillea Cgil.
«Il prezzo della crisi – ha sottolineato il segretario Toni Toniolo – lo pagano sia i lavoratori che i piccoli imprenditori, cioè sempre gli anelli più deboli di una catena sempre più tesa». Oggi il sindacato ha ribadito la richiesta al consorzio appaltante, affinché anticipi almeno una parte delle retribuzioni ai lavoratori prima di dover ricorrere al giudice.