La nube vulcanica islandese ha raggiunto la Toscana. «Uno strato è stato già individuato tra i 1.700 e i 3.400 metri di quota sulla Toscana», come ha annunciato Gelsomina Pappalardo, dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr di Tito Scalo (Potenza).
Dai primi dati le ceneri sono presenti su tutta la penisola e poi fino alla Grecia, con un picco che si registrerà tra martedì notte e la mattina mercoledì.
In Italia le quantità saranno molto lontane da quelle del nord Europa, soprattutto dell’Inghilterra (più di 350 microgrammi a metro cubo di particolato contro il limite di 20).
L’esperta del Cnr coordinatrice del Progetto europeo Earlinet, la rete di 26 stazioni lidar, costituitasi nel 2000 e distribuita a scala europea, dalla Norvegia al sud Italia, dal Portogallo alla Grecia, spiega che i dati riguardano lo spostamento della nube ma non ancora la quantità e la concentrazione delle particelle.
Secondo il Vaac di Londra inoltre l’eruzione del vulcano sarebbe virtualmente finita. Dal vulcano finlandese, comunque, continua a fuoriuscire lava. Secondo l’ultimo bollettino della Vaac le emissioni di cenere al di sopra dei 2000 metri sono ormai “molto limitate” e non c’é cenere al di sopra degli 11 mila metri di quota, quindi nulla è andato nella stratosfera. Il fatto che nella stratosfera non vi siano polveri eruttive vuole dire, in pratica, che la grossa nuvola formatasi finora è destinata ad avere una vita relativamente breve e con conseguenze sul clima poco sensibili e limitate nel tempo, se non addirittura nulle.