Nuova Zelanda: esplosione in miniera, almeno 30 dispersi

Una trentina di minatori risultano dispersi dopo un’esplosione avvenuta in una miniera in Nuova Zelanda. Quello che sembrerebbe essere un “Cile 2″, è stato reso noto a Radio New Zealand il sindaco di Greymouth, una piccola città sulla costa ovest dell’isola del Sud della Nuova Zelanda. L’esplosione è avvenuta nella miniera della compagnia Pike River Coal Co., a circa 50 km da Greymouth.

Sulla scena del disastro sono in corso le operazioni di scavo e soccorso, ma solo due minatori sono riusciti a risalire i superficie mentre non è possibile comunicare con quelli rimasti sottoterra. La produzione della miniera, alla quale si arriva attraverso un tunnel di circa 2 chilometri e mezzo, è cominciata lo scorso anno. Per costruire la galleria sotto il monte Paparoa ci sono voluti ben 10 anni.

I minatori registrati per il turno erano 35. Due sono riusciti a tornare alla luce e vengono ora sentiti da funzionari della compagnia per determinare la portata dell’incidente. Il destino dei loro compagni rimane sconosciuto e non vi è comunicazione con loro. Sul posto sono accorsi elicotteri, ambulanze, polizia e personale di soccorso. ”I due erano vicini alla superficie, hanno detto di aver sentito un’esplosione in profondità e sono riusciti ad uscire”, ha detto il direttore della Pike River Coal, Peter Whittal.

”Tutti i nostri dirigenti e tecnici sono impegnati a cercare di accertare cosa sia successo là sotto, e quando sapremo qualcosa rilasceremo un comunicato e aggiornamenti”, ha aggiunto. La miniera produce carbone di alto grado per la produzione di acciaio, specie per il mercato indiano, ed è situata sul versante opposto della catena di Paparoa, rispetto alla miniera ora chiusa detta Strongman State, dove 19 minatori sono morti in un’esplosione nel 1968. Le operazioni a Pike River Coal sono state travagliate da ritardi, in particolare per il crollo di un pozzo di ventilazione quando stava per avviare la produzione.

Published by
Alessandro Avico