“‘O Spread” distrugge tutto nel raggio di 200 metri. E “Monti” fa peggio

NAPOLI – La bomba Spread può distruggere tutto nel raggio di 200 metri. Antonio Crispino per il Corriere della Sera ha verificato quelli che possono essere gli effetti del botto più incentivato a Napoli per il Capodanno 2012: “Il costo varia dai 40 ai 70 euro. Poi c’è la variante cinese, sui 50 euro. Ha più polvere nera all’interno, la confezione colorata e la scritta Spread tutto intorno”.

L’Ansa ha invece ricostruito la storia dei botti napoletani. , una miscela esplosiva realizzata in onore del campione argentino. Poi vennero il “Provolone del Monaco”, “La Mortadella”, lo “Tsunami”, la “Bin-laden”, la bomba “Ratzinger”, la “Lecciso”, la “Saddam-Hussein”, la “Finanziaria” del governo Prodi, fino alla bomba “Cavani”, tre chili di esplosivo in omaggio al bomber uruguaiano, idolo dei tifosi di oggi.

Ma per il Capodanno 2011, sempre attenti all’attualità, i produttori di botti proibiti napoletani si sono buttati sulla crisi e così dopo aver battezzato lo “Spread” hanno lanciato sul mercato la bomba Mario Monti. Della presenza nei circuiti illegali dell’ordigno che prende il nome del premier incaricato di risollevare le sorti dell’economia, ha parlato il dottor Mariano Marmo, rianimatore dell’ospedale Cardarelli di Napoli e responsabile della campagna di prevenzione contro i fuochi d’artificio presentata nel corso di una conferenza stampa al Comune di Napoli.

La bomba “Mario Monti” – è stato spiegato – si presenta come un potente esplosivo, dall’onda d’urto superiore alla celebre bomba Maradona e simile a quello di una granata, e sarebbe il botto creato per esorcizzare la crisi la notte di Capodanno. Politici e calciatori da sempre sono i soggetti preferiti per dare un nome riconoscibile a questi pericolosi fuochi: Il “Provolone del Monaco”, nel 2005 pesava tra i 3 e i 5 chili, costo 250 euro. Ben più distruttiva la “Mortadella”, 15 chili di polvere in grado di sventrare un palazzo dal costo di 500-600 euro. Molto articolato lo “Tsunami”, composto da 11-15 cilindri esplosivi del peso di 1 Kg ciascuno, collegati ad un’unica miccia, costo 180-200 euro. Quindi la “Bin-Laden” nel 2002, simile alla nota bomba “Maradona” ma con potere esplodente minore, costo 150 euro. Pesava quattro chili la bomba “Ratzinger” creata nell’autunno del 2005 in coincidenza con l’elezione del nuovo Papa, contava su 4 chili di esplosivo e un contenitore di plastica che esplodendo proiettava schegge. Costo 200 euro. Con un occhio al gossip l’esplosivo del 2003 intestato a Loredana Lecciso.

Prima c’era stata la bomba Taricone creata nel 2001, 3 chili di esplosivo, costo 200 euro. Venne prima della bomba “Saddam-Hussein” (2004) e della “Finanziaria” dalla manovra del governo Prodi del 2006. Aspetti folcloristici di un fenomeno che ogni anno fa contare numerosi feriti: la campagna contro i fuochi d’artificio illegali è tesa a sensibilizzare i giovani all’uso di altri mezzi per i festeggiamenti di Capodanno. Il dottore Marmo anche quest’anno ha presentato alcune immagini dei danni prodotti dall’uso dei fuochi illegali, sottolineando la pericolosità degli ordigni provenienti dall’Oriente e venduti con nomi accattivanti.

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Alberto Francavilla