TERTENIA (OGLIASTRA) – Per protestare contro gli abbattimenti delle case abusive e per chiedere un intervento di Regione e istituzioni per uno strumento urbanistico che consenta di sanare gran parte delle costruzioni (per oltre 200 sono scattati gli ordini di demolizione della Procura della Repubblica di Lanusei) hanno deciso di manifestare questa mattina all’alba.
Alcune migliaia di abitanti dell’Ogliastra hanno attuato un sit in sulla statale Orientale al bivio per la Marina di Gairo. La protesta popolare pacifica il giorno dopo l’atto intimidatorio, da cui i Comitati spontanei hanno pero’ preso le distanze, attuato ieri con un finto ordigno davanti al municipio di Tertenia.
In tutta l’Ogliastra, da Barisardo a Lotzorai, a Tortoli’, sono circa 500 le costruzioni interessate all’abusivismo, per 200 vi e’ gia’ stato un giudizio definitivo mentre per altre 50 si attendono a giorni i provvedimenti, inoltre 214 sono le case con sequestro preventivo nel lido di Orri’ (Tortoli’) per ipotesi di abusivismo.
Il 4 aprile sono iniziate le demolizioni, una decina in tutto (cinque a Orri’, due a Lotzorai, ma vi son state anche alcune autodemolizioni di verande da parte degli stessi proprietari) che dovrebbero continuare come ha confermato la Procura.
Al sit-in sulla statale, dei Comitati ”Case spontanee” e ”Urbanistica alternativa alle norme attuali”, che ha rallentato il traffico perche’ agli automobilisti e’ stato consegnato un documento sulla protesta ed avviata la raccolta di firme per una petizione popolare perche’ la Regione intervenga con nuove norme urbanistiche, hanno preso parte anche amministratori locali come il sindaco di Tertenia, Luciano Loddo, presente pero’ in forma privata, e il consigliere provinciale Franco Lai (Pdl), per il quale spesso in Ogliastra ”non si puo’ parlare di case abusive ma di ‘case non conformi’, perche’ sono di prima necessita’ dove si vive tutto l’anno, costruite con sacrifici sui terreni spesso ereditati. Qui abbiamo una economia precaria, siamo senza lavoro e ora ci stanno buttando fuori da casa”.
I manifestanti chiedono che la Regione dia vita al nuovo Ppr con indirizzi precisi ”perche’ si pianifichi e si viva il nostro territorio”, e che si sospendano le demolizioni ”perche’ gran parte delle abitazioni si possono salvare, non siamo criminali ne’ speculatori, viviamo nelle nostre prime case, dateci la possibilita’ di regolarizzarle”.
