Ogni anno un insegnante su 4 cambia istituto. Lo rivela uno studio della Fondazione Agnelli. La ricerca smentisce il luogo comune che la mobilità degli insegnanti, spesso accusata di avere effetti negativi sull’apprendimento dei ragazzi, non dipende soltanto dai “flussi di ritorno”, cioè da Nord a Sud, degli insegnanti meridionali.
Su 72.000 trasferimenti di insegnanti di ruolo, infatti, sono stati 691, una percentuale inferiore all’1%, quelli che all’inizio di quest’anno scolastico si sono spostati da Nord a Sud. Dove, per altro, gli studenti sono in calo: 52.000 in meno. Non può essere questa, dunque, la vera causa del problema della discontinuità didattica.
La ricerca della Fondazione Agnelli punta invece l’indice contro altri fattori. «Le graduatorie – spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione – andrebbero sostituite con un albo, dal quale scegliere i propri insegnanti. Ma bisogna pensare anche a incentivi di retribuzione e di carriera per gli insegnanti, così da attirare i migliori giovani verso l’insegnamento. Anche al Nord».