ROMA, 29 NOV – ''Non spetta a me dire se merito o meno il perdono, soprattutto quello del padre di Erika, anche se so che non sarà facile. Ho pensato di andare da lui di persona ma non ho ancora la forza di guardarlo negli occhi, forse gli scriverò, ma è difficile, perché forse leggendo il mio nome non leggerà nemmeno la lettera ma la strapperà ''. Lo ha dichiarato in collegamento telefonico a Tgcom24 e in diretta streaming su tgcom24.it Omar Favaro, il ragazzo che nel febbraio del 2001 uccide con la fidanzatina Erika De Nardo, il fratello e la madre di lei.
''Spero che Erika abbia lavorato su se stessa – ha aggiunto Omar – la vita fuori non è facile ma si può affrontare tutto assumendosi le proprie responsabilità e capire perché abbiamo fatto quel che abbiamo fatto''. ''Sono ancora disoccupato – ha raccontato – e cerco ogni giorno, c'è crisi ma per me è ancora più difficile, perché quando sentono il mio nome si spaventano tutti''. Poi Omar ha raccontato di nuovo la sua visita al cimitero dove sono sepolte le sue due vittime. "Chiedere perdono davanti alle tombe è stata per me una liberazione mi ha fatto star meglio – ha spiegato – Sono andato al cimitero per pregare, non avevo mai avuto la forza di farlo prima. Vorrei tornarci perché c'era troppa gente e mi hanno anche riconosciuto, non ero tranquillo. Ô giusto che la gente sia stupita, ma volevo restare di più. Ci tornerò e spero di essere più tranquillo''. E, infine, nei confronti della ex fidanzatina ha concluso:''non ho interesse ad incontrare Erika, dico solo che non deve attribuirmi colpe ma deve anche lei assumersi le sue responsabilità ''.
