Omicidio Alba Adriatica: preso il terzo assassino. Proteste contro i rom

È stato arrestato poco prima dell’inizio del funerale di Emanuele Fadani il terzo rom ricercato per l’omicidio dell’imprenditore di Alba Adriatica, avvenuto lo scorso 11 novembre all’uscita di un pub. Elvis Levokovic, 21 anni, è stato fermato a pochi chilometri dalla città, nel comune di Martinsicuro.

L’uomo si nascondeva in un appartamento che il proprietario usa solo d’estate, quindi chiuso e disabitato, proprio accanto a quello dove vivono i suoi genitori. Era riuscito a entrare forzando una finestra e i carabinieri lo hanno trovato dopo un controllo nella casa dei parenti: lì c’erano la moglie e la figlia neonata del latitante e i militari hanno rilevato una serie di impronte che portavano all’appartamento adiacente.

Quindi l’irruzione: vedendo i carabinieri il ragazzo ha tentato di lanciarsi da una finestra del secondo piano, ma è stato bloccato e portato in caserma per l’interrogatorio. Quindi sarà trasferito nel carcere di Castrogno. Gli altri due rom arrestati, Danilo Levokovich (cugino di Elvis) e Sante Spinelli, hanno spiegato che fu lo stesso Elvis il responsabile della morte dell’imprenditore.

Durante, svoltosi all’aperto in piazza IV Novembre, davanti a una folla di circa 3.000 persone, il fratello della vittima, Fabrizio Fadani, aveva salutato Emanuele dicendo: «In noi non ci sarà mai resa e perdono, ai rom dico “se avete un briciolo di umanità, cambiate”, agli assassini di mio fratello “vergognatevi”». «Questa morte – aveva aggiunto – poteva essere evitata, lo dico alle forze dell’ordine, adesso tocca a voi fermare questa violenza, chi vive fuori dalla legalità, impedire almeno che mia nipote Giorgia domani non incontri per strada gli assassini del padre».

Ma il suo era stato anche un appello allo Stato: «Lo Stato non se ne vada adesso, quando si spegneranno i riflettori su di noi, non uccidete mio fratello due volte, fateci vivere nella nostra legalità, date voce e ascolto a chi in questa città ha rotto il muro del silenzio avendo il coraggio di ribellarsi ai soprusi, alla violenza, alla vita fuori dalle regole».

Intanto la tensione è ancora alta ad Alba Adriatica: le scuse della comunità rom per l’omicidio di Emanuele sembrano non essere state accettate. La calma apparente dopo l’arresto del terzo rom aveva fatto pensare a un ritorno alla serenità nella comunità albense dopo il delitto e invece la protesta e la richiesta di giustizia sono tornate a farsi sentire, proprio il giorno dopo l’arresto.  Che sia garantita la certezza della pena per i colpevoli del delitto sono tornati a chiederlo Fabrizio e Alex Fadani, i fratelli della vittima.

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Alessandro Avico