ROMA – “Conoscevo Chiara in quanto frequentavo la sua abitazione. Escludo categoricamente di averla mai frequentata attesa la nostra differente età. Non abbiamo mai avuto amici in comune. Ribadisco che la stessa era da me conosciuta solo perché ero amico del fratello Marco”.
E’ il 4 ottobre del 2008 quando Andrea Sempio viene sentito dai carabinieri di Vigevano. Il giovane, finito nel registro degli indagati dopo l’esposto presentato dai legali di Alberto Stasi, venne interrogato dagli inquirenti per quattro ore. E’ Il Giorno a riportare per la prima volta la trascrizione integrale di quel verbale.
Andrea Sempio consegnò agli inquirenti la ricevuta di un parcheggio di Vigevano datata 13 agosto 2007, ore 11.18 (l’ora della morte di Chiara). Una prova che sembrerebbe confermare il suo alibi. Ci sono però tre brevissime telefonate (di 10, 2 e 21 secondi) che insospettirono gli inquirenti.
In quei giorni (il 4, il 7 e l’8 agosto) Andrea Sempio chiamò tre volte a casa dei Poggi, nonostante il fratello di Chiara, suo amico, fosse partito per le vacanze con i genitori già il 5 agosto. Perché allora quelle telefonate?
“Non ricordo il giorno in cui Marco mi diede tale notizia (la partenza per le vacanze, ndr). Sono sicuro che lo stesso non mi indicò la data precisa della sua partenza”, è la versione fornita da Sempio nell’interrogatorio.
Agli inquirenti il giovane raccontò nel dettaglio i suoi movimenti di quella mattina.
“Il 13 agosto 2007 ricordo di aver aspettato mia madre che era andata a fare la spesa e verso le 10 mi sono recato in Vigevano, con l’unica macchina a disposizione della mia famiglia, per andare alla libreria che si trova in piazza Ducale. Ricordo di aver parcheggiato prima della piazza Ducale. Ho conservato lo scontrino del parcheggio, che vi consegno. Giunto alla libreria l’ho trovata chiusa”.
“Ho fatto un giro in detta piazza facendo successivamente rientro a Garlasco e precisamente mi sono recato da mia nonna paterna, dove rimanevo sino a mezzogiorno, ora in cui sono tornato a casa per pranzare con i miei”.