PALERMO, 25 MAG – La procura generale ha chiesto la condanna all'ergastolo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Andrea Adamo, Francesco Paolo Di Piazza e Vito Mario Palazzolo, accusati dell'omicidio del capomafia palermitano Nicolo' Ingarao, assassinato il 13 giugno del 2007 da un commando di killer. I cinque imputati sono gia' stati condannati al carcere a vita in primo grado. Per il delitto sono stati processati separatamente anche i pentiti Gaspare Pulizzi e Andrea Bonaccorso, che hanno raccontato agli inquirenti movente e dinamiche dell'omicidio.
Ingarao, reggente del mandamento di Porta Nuova, venne ucciso all' uscita dal commissariato dove, come ogni giorno, era andato per adempiere all'obbligo di firma. Pulizzi e Bonaccorso lo affiancarono in moto e gli spararono. La vittima tento' la fuga ma venne finita con un colpo alla nuca. La morte del boss fu decisa qualche mese prima dai Lo Piccolo per dare una lezione a Nino Rotolo, boss di Pagliarelli, di cui Ingarao era fedele alleato.
''Dovevamo intervenire in macchina e poi sparare con i fucili a pompa o dei kalashnikov – racconto' Bonaccorso ai magistrati – Doveva essere una lezione in grande stile. Poi, considerata anche la zona, i Lo Piccolo preferirono le moto e le pistole''.
Bonaccorso riferi' anche i ''festeggiamenti'' dopo l' omicidio. ''Ci siamo visti a casa di Di Piazza dove abbiamo posato le armi – disse – Eravamo tutti molto contenti. C'erano anche Sandro Lo Piccolo, Vito Palazzolo, Andrea Adamo. Ci siamo abbracciati e complimentati a vicenda perche' era andato tutto bene. In particolare Adamo era felice di come mi ero comportato, perche' avevo avuto sangue freddo. Per me era la prima volta''.
