Viterbo, donna uccisa davanti a figlioletta di 14 mesi: giudizi separati per gli indagati

VITERBO – Saranno giudicati separatamente e con riti diversi Giorgio De Vito e Mariola Henrycka Michta, gli ex conviventi accusati dell’omicidio di Marcella Rizzello, la donna di 29 anni uccisa a coltellate sotto gli occhi della figlioletta Giada di 14 mesi, nella sua casa di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, il 3 febbraio 2010.

E’ quanto scaturito giovedì 31 marzo dall’udienza davanti al Gup Francesco Rigato. La donna polacca di 36 anni, che ha confessato di essere stata con l’ex amante nella casa della vittima la mattina del delitto per compiere un furto ma ha addebitato l’omicidio a De Vito, sarà giudicata con il rito abbreviato l’11 aprile prossimo dallo stesso Gup.

Più complessa la posizione di De Vito che, l’11 aprile, sarà sottoposto a un nuova udienza preliminare, al termine della quale il Gup dovrà stabilire se farlo sottoporre a giudizio immediato davanti alla Corte d’Assise, come chiede il Pm Renzo Petroselli, o se invece disporre il giudizio ordinario, sempre in Corte d’Assise, come chiederanno i suoi difensori, gli avvocati Mario Rosati ed Enrico Valentini.

La richiesta del giudizio ordinario è scaturita dal fatto che in precedenza il Gup, accogliendo l’opposizione del Pm, aveva respinto la richiesta della difesa di rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Ora, se il processo dovesse svolgersi in Corte d’Assise, potranno tornare a chiedere la perizia psichiatrica al collegio. Al discussione hanno assistito i genitori di Marcella Rizzello e il suo compagno Francesco Vincenzi, tuttora agli arresti domiciliari per spaccio di droga, ma che ha ottenuto un permesso dal giudice per poter essere in aula. .

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Emiliano Condò