ROMA – Sono almeno sei le persone, in base a quanto riporta il decreto di fermo, che all’epoca dei fatti parlarono del rapporto difficile tra Winston e la nobildonna. In particolare, Remedios Ancheta, domestica che venne assunta nell’aprile del 1991, nel corso di sommarie informazioni del 14 luglio del 1991 affermò di essere a conoscenza del fatto che ”Winston chiese dei prestiti e che lavorò nella villa fino a metà giugno”.
Dal canto suo Pietro Mattei, marito della contessa Alberica, raccontò che Winston ”dormiva in casa e per questo conosceva la combinazione della porta di accesso del garage ed aveva le chiavi del cancello della villa”. Nel decreto viene citata anche una donna spagnola, Maria Luisa Occhi Ortega, che disse agli inquirenti che la contessa Filo della Torre licenziò il filippino ”perché chiedeva sempre anticipi”. Una massaggiatrice, Cristina Gismondi, raccontò che ”Alberica si lamentava con lei di lui, perché non rispettava gli impegni assunti” mentre una amica della contessa, Anita Masotti, afferma che Winston fu allontanato perché ”beveva, non gli piaceva e non gli dava alcuna fiducia”.
Infine c’è anche la testimonianza di una baby sitter, l’inglese Melanie Uniacke, ascoltata a poche ore dal delitto, che riferendosi al filippino affermòche si trattava ”di una persona di cui la contessa si lamentava per la scarsa attitudine al lavoro”. La ragazza ”non assistette mai a richieste di denaro pur sapendo che l’uomo lavorava in villa per ripianare un debito con la contessa”.