Omicidio Orazio Sotti, presi i colpevoli dopo 14 anni: Salvatore e Giuseppe Cilio

Omicidio Orazio Sotti, presi i colpevoli dopo 14 anni: Salvatore e Giuseppe Cilio

PALERMO – Dopo 14 anni la polizia è riuscita ad identificare e arrestare i presunti autori dell’omicidio di Orazio Sotti, all’epoca poco più che 22enne.

Delitto d’onore, omertà, diritto feudale di proprietà. Orazio Scotti era considerato un don Giovanni, un bel ragazzo e, secondo l’inchiesta, fu ucciso dopo aver sedotto le ex fidanzate di due fratelli,  Salvatore e Giuseppe Cilio, suoi compaesani, sulle quali i due, come si legge tra le carte, ritenevano invece di poter vantare “una sorta di arcaico diritto feudale di proprietà”.

Quelle relazioni, seppure appena accennate, avrebbero provocato la reazione di Salvatore Cilio, che si trovava in carcere per altri reati, tanto da indurlo a concordare con il fratello Giuseppe l’uccisione di Sotti “perché quel fimminaru li avrebbe disonorati”.

Secondo la ricostruzione della polizia, “Giuseppe Cilio (non si sa bene se da solo o con un altro complice) avrebbe raggiunto Orazio Sotti, a Gela, nel garage della sua abitazione di via Nomentana, nel quartiere Fondo Iozza, poco dopo la mezzanotte dell’antivigilia di Natale del 2000, e gli avrebbe sparato sette colpi di una pistola semiautomatica Beretta, uccidendolo all’istante”. Il caso finì in archivio nel 2011.

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Gianluca Pace