Restano in carcere, su decisione del giudice per le indagini preliminari Anna Zamagni, i tre giovani dominicani fermati nei giorni scorsi per l’omicidio di Ahmed Sayed, l’egiziano di 19 anni, accoltellato lo scorso 13 febbraio in via Padova a Milano, assassinio che poi scatenò una rivolta nel quartiere da parte di alcuni nordafricani.
Il gip di Milano, Zamagni, infatti, ha convalidato i fermi dei tre giovani sudamericani, ordinando per loro la misura della custodia cautelare in carcere, ravvisando a loro carico il pericolo di fuga e quello di reiterazione del reato. I tre sudamericani, di 31, 19 e 18 anni, sono accusati di concorso in omicidio volontario aggravato e lesioni aggravate, poiché quel pomeriggio, secondo l’accusa, in seguito a una banale lite, uccisero il giovane egiziano e ferirono un suo amico.
Nell’interrogatorio di convalida davanti al gip, avvenuto ieri, i tre avrebbero fornito ricostruzioni diverse della vicenda, rimpallandosi le responsabilità. In particolare il sudamericano di 31 anni, detto «Chepi», è accusato di aver sferrato il fendente che ha ucciso il giovane egiziano.
