«Sicuramente da parte di Simonetta c’era un maggiore coinvolgimento, cosa che io non le davo in quel momento. Il nostro era un rapporto normalissimo con alti e bassi, basato sulla fiducia e sul rispetto».
Così Raniero Busco ricorda la sua relazione con Simonetta Cesaroni ed esclude che ci siano mai stati grossi litigi. «Tra ragazzi così giovani – ha detto Busco nel corso della sua intervista rilasciata a Matrix – è normale anche lasciarsi e poi riprovare. Adesso avere fiducia nella giustizia è una parola grossa ma spero che lassù ci sia qualcuno. Quello che sta succedendo non me lo aspettavo, e tutto così assurdo, ma purtroppo ci sono dentro e devo affrontare questa cosa per me e la mia famiglia».
«L’assassino non può che essere qualcuno che conosceva bene quell’ambiente di via Poma, che sapeva come muoversi», ha spiegato.
«Sono state scritte tante assurdità. Non posso ricordarmi cosa ho detto e purtroppo manca la mia deposizione. Sono stato quasi 12 ore in questura e se avessi allora detto cose che non collimavano non mi avrebbero lasciato andare. Mi hanno messo davanti l’evidenza dei fatti. Mi hanno trattato in modo pesante e mi hanno sbattuto davanti le foto quello che avevo da dire l’ho detto. Ora non riesco a capacitarmi di come io debba pagare le conseguenze. Se vogliono la guerra noi la faremo. Andremo fino in fondo. Tutti gli anni che noi perdiamo dietro questa storia chi ce li ridarà?», ha concluso Busco.
