Oms, fine pandemia vicina in Europa. La situazione del Covid in Europa è in una sorta di “tregua” alla quale potrebbe seguire la fine della pandemia.
Lo dice l’Oms Europa. In Italia, intanto, comincerà domani la distribuzione alle Regioni e alle Province autonome dei primi 11.200 trattamenti dell’antivirale Paxlovid.
Si tratta della pillola anti Covid di Pfizer, dopo la firma del contratto tra la struttura del Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo e la casa farmaceutica americana.
E all’inizio della primavera potrebbe essere a disposizione in Italia il vaccino anti Covid per la fascia di età 0-5 anni.
La situazione del Covid in Europa è in una sorta di “tregua” alla quale potrebbe seguire la fine della pandemia. A due anni dall’inizio della pandemia di Covid-19, l’Europa potrebbe presto entrare in un “lungo periodo di tranquillità” grazie agli alti tassi di vaccinazione, alla variante Omicron più mite e alla fine dell’inverno.
“Questo contesto, che non abbiamo mai sperimentato finora in questa pandemia, ci dà la possibilità di un lungo periodo di tranquillità”, ha affermato il direttore dell’Oms Europa Hans Kluge.
Che aggiunge: “Questo periodo di maggiore protezione può essere considerato come una sorta di tregua che potrebbe portare ad una pace duratura”.
Inizierà domani la distribuzione alle Regioni e alle Province autonome dei primi 11.200 trattamenti dell’antivirale Paxlovid. Il contratto prevede la fornitura di complessivi 600 mila trattamenti nel corso del 2022. Che verranno progressivamente distribuiti alle Regioni, non appena disponibili, secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Aifa.
“Ci stiamo avviando verso una situazione marcatamente favorevole, tutti i numeri ci indicano che questa è la direzione”.
Lo ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli a Sky Tg24 sottolineando che le decisioni prese con l’ultimo decreto “vanno nella direzione di mantenere aperto il paese”.
In questi mesi, aggiunge, “siamo riusciti a gestire la quarta ondata dovuta ad Omicron mantenendo tutto aperto, a differenza di altri paesi come Germania, Olanda e Austria che hanno dovuto ricorrere a lockdown o a chiusure di attività”. E questo, conclude, “è stato possibile grazie all’alto numero di vaccinati”.
Se la corsa del virus continuerà a rallentare, “tra qualche settimana potremmo affrontare anche la tematica delle mascherine. Vediamo in funzione dei numeri – ha aggiunto – ma la fine di febbraio è una possibilità. Vediamo l’evoluzione della curva epidemica nel paese e in base a quello si potrebbe si deciderà se anticipare o posticipare”.
All’inizio della primavera potrebbe essere a disposizione in Italia il vaccino anti Covid per la fascia di età 0-5 anni. E’ quanto ha spiegato il coordinatore del Cts Franco Locatelli.
Anche in questo caso saranno previste due dosi e ci sarà un dosaggio “ulteriormente ridotto” rispetto a quello che viene proposto per i bambini tra i 5 e gli 11 anni.
“Direi che potrebbe essere ragionevole – ha detto rispondendo ad una domanda – ipotizzare l’orizzonte dell’inizio della primavera per avere questi vaccini a disposizione, dopo che le agenzie regolatorie avranno dato il via libera”.