
ROMA – Scontro Nord-Sud tra supplenti. Sul piede di guerra ci sono i supplenti del Nord che dicono no all’invasione di supplenti in arrivo dal Meridione. Tanto da lanciare su Facebook la pagina “Ora basta!!!”, che già conta migliaia di adesioni.
Il tutto nasce lo scorso aprile, quando le graduatorie ad esaurimento, utilizzate per reclutare metà degli immessi in ruolo e i supplenti annuali, delle regioni padane sono state letteralmente invase da precari del Sud in cerca di una cattedra fissa. L’esodo ha determinato lo scavalcamento di migliaia di colleghi del luogo che a settembre rimarranno senza assunzione né supplenza.
Salvo Intravaia per Repubblica riporta 2 casi. Uno di un supplente del Sud che ha trovato posto al Nord, e uno di un supplente del Nord che per l’arrivo di uno del Sud non troverà più posto:
Domenica Tusa, 47 anni, dopo una quindicina d’anni da supplente di scuola elementare in provincia di Palermo, lo scorso aprile ha deciso di trasferirsi in provincia di Firenze. Lascerà il marito a Palermo “per chissà quanti anni”, sradicando “la figlia diciassettenne dal suo ambiente”. Storie di precarietà che combaciano con quelle degli insegnanti settentrionali. Ilaria Tovani, prima della migrazione di massa, era in buona posizione nella lista della scuola dell’infanzia della provincia di Lucca. «La nostra provincia – spiega l’insegnante – è stata la più colpita d’Italia: la collega che si trovava al primo posto è scivolata al 155°. Così vediamo sfumare l’immissione in ruolo e anche la possibilità di ottenere le supplenze, rischiando a settembre la disoccupazione».
