«Mi hanno aggredito in otto e volevano ammazzarmi. Sono vivo per miracolo». Lo ha detto Geondin, di 30 anni, il nigeriano ferito a colpi di spranga ieri pomeriggio insieme a un altro immigrato a Rosarno.
Geondin è stato ricoverato nell’ospedale di Gioia Tauro, ma stamattina è stato dimesso, pur presentando ancora i segni visibili delle lesioni subite, ed è stato portato nel centro di ricovero dell’ex Opera Sila, dove ha parlato con i giornalisti. «Mi hanno preso anche i soldi – ha detto ancora l’immigrato – e sottoposto a una violenza incontenibile. Non sapevo come difendermi anche perché ero solo. Ho visto la morte con gli occhi. Li ho supplicati di smetterla, ma mi hanno colpito ripetutamente. È un miracolo che ne sia uscito vivo. Ma perché tanta violenza?».
Dopo che l’immigrato è stato dimesso ed è stato portato nella struttura di ricovero di Rosarno, i sanitari che lo accompagnavano hanno constatato che il giovane potrebbe presentare una frattura non diagnosticata e per questo motivo hanno deciso di riportarlo in ospedale per sottoporlo ai necessari accertamenti.
Geondin appariva molto sofferente e provato. Indossava ancora, tra l’altro, la maglietta che aveva nel momento dell’aggressione, con evidenti macchie di sangue.
