”Sono certo che sarà la procura indagante a saper individuare, come è suo dovere istituzionale, l’esistenza di un plausibile movente e di un plausibile responsabile, che allo stato, a mio avviso, non è possibile identificare in Alvaro Binni”. L’avvocato Nazario Agostini, difensore del tecnico della Questura ascolana indagato per l’omicidio di Rossella Goffo, mantiene la barra a dritta rispetto alla linea difensiva scelta fin dall’inizio della vicenda.
La posizione di Binni, indagato da tempo, potrebbe aggravarsi dopo il ritrovamento di uno scheletro in un pianoro di Colle San Marco, a pochi chilometri da Ascoli, resti che potrebbero appartenere proprio alla Goffo, anche se a stabilirlo con certezza sarà solo l’esame del dna. ”Binni – ha aggiunto Agostini – continuerà a rinunciare a difendersi. Ha deciso da tempo di mettersi letteralmente nelle mani del pm. E’ un atteggiamento che condivido, in quanto non ho mai creduto nell’efficacia delle indagini difensive, confidando piuttosto nell’efficacia e nel talento classificatorio delle procure della Repubblica che si occupano di questo caso”.
