ROMA -L’inchiesta sulla P4 sarà trasferita alla Procura di Roma: questa è la disposizione della Corte di Cassazione sull’inchiesta che riguarda Michele Adinolfi, il generale della Guardia di Finanza. I giudici della corte hanno dunque accolto il ricorso di Enzo Musco, ritenendo i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio non competenti per indagare sulla fuga di notizie che avrebbe permesso a Luigi Bisignani di anticipare le mostre dei magistrati.
La competenza ad indagare sul generale Adinolfi ”va individuata allo stato dal pubblico ministero presso il Tribunale di Roma”. E’ quanto scrive il sostituto procuratore generale della Cassazione Francesco Mauro Iacoviello nelle due pagine di provvedimento con cui accoglie il ricorso presentato dai legali dell’ex capo di Stato maggiore della Finanza, indagato dalla Procura di Napoli per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’Ufficio.
”Nel caso in esame, secondo la prospettazione dell’accusa – scrive la Cassazione – l’Adinolfi confido’ al Marra le notizie di ufficio perche’ a sua volta le rivelasse al Bisignani. Pertanto, la condotta tipica del favoreggiamento e’ stata commessa a Roma nell’atto di trasmettere le informazioni riservate al Bisignani”. Dunque, prosegue il sostituto procuratore generale, ”non si vede come il carattere concorsuale del reato possa in questo caso spostare la competenza”.