ROMA, – Giorni di fuoco per Alfonso Papa, il parlamentare del Pdl e magistrato sul quale pende una richiesta di arresto nell'ambito dell'inchiesta sulla P4.
Domani si riuniranno i probiviri dell'Associazione nazionale magistrati, che dovranno valutare se i suoi comportamenti siano compatibili con l'appartenenza al sindacato delle toghe o se debba essere espulsoIl ''destino'' di Papa e' nelle mani di cinque colleghi: Raffaele Cantone, che ha indagato a lungo sul clan dei casalesi e vive sotto scorta dopo le minacce ricevute dalla camorra; Beniamino Deidda, procuratore generale a Firenze; Umberto Monti sostituto procuratore ad Ascoli Piceno; Gianluigi Morlini, giudice a Piacenza e Maria San Giorgio, consigliere alla Corte di Cassazione.
A investire i probiviri del caso era stato il 25 giugno scorso il parlamentino dell'Anm. Ma sin dalle prime notizie sul coinvolgimento di Papa nell'inchiesta sulla P4 i vertici del sindacato delle toghe avevano definito ''gravi e inquietanti'' i fatti contestati al collega.
E oggi il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini ha spiegato che, indipendentemente dai reati contestati a Papa, il solo ''fatto di abitare in una casa pagata da un imprenditore appanna l'immagine di indipendenza e imparzialità di un magistrato''.
