P4: ecco come funzionava il meccanismo

NAPOLI, 25 NOV – L'acquisizione di notizie riservate per favorire Stefania Tucci e i suoi soci, le schede telefoniche intestate a persone fittizie procurate da Papa e ritenute ''sicure'', l'''aggressione politica'' messa in atto da Bisignani e dai suoi coimputati: nella sentenza con cui condanna l'uomo d'affari a un anno e sette mesi di reclusione, il gup Maurizio Conte riepiloga in dieci pagine l'inchiesta sulla P4.

''Il materiale investigativo in atti – scrive il giudice – consente di configurare il coinvolgimento di Bisignani nelle vicende di favoreggiamento personale di Tucci Stefania, di Borgogni Lorenzo e di Bondanini Alessandro. L'imputato, tramite il coimputato Papa, si era informato sulla sorte giudiziaria di persone a lui legate o da vincoli personali (come la Tucci) o perche' soci della Tucci (Bondanini) o perche' avvinte da rapporti d'amicizia e frequentazione. L'imputato ha ammesso di aver ricevuto anche altre informazioni coperte da segreto e di averle riferite a terzi. E' altresi' pacificamente emerso che Bisignani colloquiava con Papa per mezzo di schede mobili procurate da Papa stesso, reputate sicure in quanto intestate a persone fittizie e specificamente utilizzate per un determinato flusso di conversazioni''.

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Daniela Lauria