NAPOLI – ”Ho un pettegolezzo su Vietti enorme… ha offerto una serata a quattro avvenenti ragazze”. Lo dice il parlamentare del Pdl Alfonso Papa – nei confronti del quale la procura di Napoli ha inviato alla Camera una richiesta d’arresto per l’inchiesta sulla P4 – al telefono con Luigi Bisignani, l’uomo d’affari già agli arresti nell’ambito della stessa indagine.
La telefonata, scrivono i pm nella richiesta d’arresto, ”appare di rilevante gravita”’ in quanto emerge che Papa utilizzava una sua amica (Maria Roberta Darsena, ndr) ”al fine di carpire notizie e informazioni in grado di vulnerare la reputazione di Vietti, sia in ambito privato che pubblico”.
La telefonata intercettata tra Papa è Bisignani è dell’11 settembre del 2009. ”Giova evidenziare come il Bisignani – scrivono i pm – , non parlamentare, in qualche modo coordini le attività del parlamentare Papa, segnalandogli anche le priorita’ da seguire”. Circostanza questa che ”può trovare spiegazione solo all’interno di un diverso sistema” e cioe’ ”un’associazione a delinquere mantenuta in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e contro l’amministrazione della giustizia”.
Ecco il testo della telefonata: P: martedi’ sera saro’ pronto ho fatto tutto e tutto a posto ci avevo un pettegolezzo su Vietti enorme B: ah P: ti ho mandato pure il messaggio per Dagospia B: e non l’ho visto…quando me lo hai mandato? P: ieri…ieri mattina…tanto, tanto ti frego perche’, nonostante le tue tecniche, sappi che quando lo accendi il telefono io lo so in tempo reale B: bravo P: quindi ti becco B: bravo P: praticamente vuoi sentire B: si certo P: allora praticamente giovedi’ sera…al ristorante ‘i Pazzi’ B: e’ P: Michele Vietti…ha offerto una serata a quattro avvenenti ragazze…che risultano lavorare all’ufficio legale delle Poste italiane B: ah P: la serata e’ stata organizzata dal suo segretario Enrico Caratozzolo…e hanno organizzato per settimana prossima una festa privata in casa Vietti dove ogni ragazza dovra’ cucinare una pietanza B: fantastico P: hai capito? B: ufficio legale eh? P: di poste italiane B: ah…va bene P: va bene pero’ va bene pero’ non scopriamo poi troppo la fonte se no B: no no P: eh eh hai capito dobbiamo…dobbiamo fare hai capito…ristorante I Pazzi a Trastevere…va bene i dettagli della serata possono essere pure quelli interessanti?…che cosa si sono detti pero’ ah no B: con la scollacciata insomma P: si si…scollacciata con avance…promesse B: fantastico P: promesse di interessamento e per qualcuna ci uscira’ pure una promessa di inserimento nel suo staff al Csm.
Al termine della telefonata i pm annotano che ”due circostanze rendono ancor piu’ grave tale vicenda: la prima e’ quella che la notizia in esame, obiettivamente compromettente e nella migliore delle ipotesi destabilizzante per la vita privata di Vietti (e dunque in astratto idonea ad essere utilizzata come strumento di condizionamento) viene proposta e presentata al Bisignani per Dagospia, e cio’ a conferma della cogestione occulta da parte del Bisignani medesimo del noto sito scandalistico”.
Ma ”vi e’ di piu’ – proseguono i magistrati – dalle dichiarazioni rese dallo stesso Bisignani da Alfonso Gallo (imprenditore napoletano ‘costretto’ da Papa a fare un contratto ”fittizio” all’amica del parlamentare) e dal vice presidente Vietti, emerge che la ragazza che avrebbe fornito al Papa le suddette notizie astrattamente scabrose (tale Maria Roberta Darsena), fosse molto amica dello stesso Papa”.
Dunque, concludono i pm, ”il Papa utilizzava, mostrando non comune spregiudicatezza, una sua intima amica al fine di carpire notizie e informazioni in grado di vulnerare la reputazione di Vietti, sia in ambito pubblico che privato. Cio’ peraltro, non puo’ essere nascosto, era anche in grado di incidere e di condizionare il buon andamento di un’istituzione di rilievo costituzionale quale la vice presidenza del Csm. Ricattare l’uomo, infatti significa anche ricattare l’Istituzione che quell’uomo rappresenta”.