Barricati dentro la propria casa per due giorni interi: fuori, uno sciame di vespe che assediano l’edificio. Sembra la trama di un film horror e invece l’incredibile episodio è capitato veramente. Protagonisti sono due anziani coniugi che abitano alla periferia di Pabillonis, nella nuova provincia sarda di Medio Campidano. Per due giornate intere la coppia è rimasta semi-prigioniera di migliaia di vespe che si erano insediate nel cortile di casa, permettendo ai pensionati di uscire solo nelle prime ore del mattino o all’imbrunire, quando gli insetti si ritirano nel loro nido.
Tutto era iniziato qualche giorno prima, quando i vigili del fuoco di Sanluri erano dovuti intervenire per eliminare un enorme favo appeso in una casa in costruzione nel Piano di zona, dove abitano molte famiglie giovani. “Le vespe erano tantissime, tanto che avevamo paura di passare in strada”, spiega Cristina Frau, che abita in via Palermo dov’era il nido.
Ma l’episodio più clamoroso è capitato a Tigellio Melis, pensionato di 76 anni, che è stato assaltato dallo sciame di vespe e ha dovuto ricorrere all’intervento della guardia medica. “Come ogni anno in questo periodo – racconta Melis – stavo ripulendo dalle erbacce e dalle stoppie un tratto di terreno che costeggia il muro di recinzione della mia casa, quando con la zappa ho colpito, inavvertitamente, un nugolo di vespe che avevano costruito un enorme nido sottoterra: in brevissimo tempo si sono levate in volo e mi hanno attaccato pungendomi alle mani, alle orecchie e al viso. Sono dovuto andare urgentemente dalla Guardia medica, che mi ha somministrato dei farmaci a base di cortisone”.
Ma non è finita qui. Oltre agli atroci dolori, il pensionato ha dovuto subire la “rivincita” delle vespe, che si sono vendicate assediando la sua abitazione per due giorni: dopo la manomissione del nido, infatti, gli insetti hanno invaso il cortile di casa dei due coniugi, costringendoli a un isolamento forzato.
“Per andare a fare la spesa – racconta ancora Melis – dovevo infilarmi, svelto, nell’auto e rientrare immediatamente con il terrore delle vespe che mi ronzavano intorno. La moglie, Maria Olmo, 71 anni, invece non ha avuto il coraggio di uscire ed è rimasta completamente rinchiusa in casa. “Non ho potuto prendere un po’ di aria e curare i miei fiori”, si lamenta la pensionata.
L’assedio delle vespe è durato per ben due giorni. Poi Tigellio Melis non ce l’ha più fatta e ha chiamato i vigili del fuoco di Sanluri che, nonostante l’intervento, hanno dovuto combattere per avere la meglio sui pericolosi insetti. I pompieri, infatti, sono stati assaliti a loro volta e la particolare aggressività delle vespe, unita al fatto che il nido si trovava sottoterra, ha rallentato notevolmente il lavoro di bonifica, che ha richiesto alcune ore.
*Scuola di Giornalismo Luiss
