Gli inquirenti romani che indagano sui pacchi bomba esplosi ieri nelle ambasciate di Svizzera e Cile ritengono ”attendibile” e con ”riscontri obiettivi” la rivendicazione della Federazione Anarchica Informale (Fai).
Secondo i titolari degli accertamenti, inoltre, la tecnica utilizzata, ossia l’invio tramite posta di videocassette piene di esplosivo e bulloni, e’ tipica delle frange violente di anarchici poiche’ in passato si sono verificate analoghe iniziative nel nostro Paese.
Anche la decisione di colpire obiettivi come le sedi diplomatiche di Svizzera e Cile e’ giudicata non casuale alla luce degli arresti di alcuni anarchici italiani nel paese elvetico e della morte di Mauricio Morales in quello del Sudamerica.
Al vaglio degli inquirenti ci sono ora, in attesa dei risultati di laboratorio sulle tracce lasciate dalle esplosioni, anche i legami tra anarchici-insurrezionalisti italiani e greci.
