Padova, azienda riapre e assume slavi. Cassaintegrati a casa

Ventiquattro dipendenti della Beton Rapid di Ospedaletto Euganeo (Padova) protestano perché al loro posto sono stati assunti una quindicina di slavi e rumeni.

La storia inizia meno di un anno fa: i 24 lavoratori dell’azienda che produce manufatti in calcestruzzo vengono messi in cassa integrazione per colpa della crisi, del calo degli ordini a zero e della mancata competitività della ditta. Pochi mesi fa però i capannoni hanno riaperto grazie all’iniziativa di due ex dipendenti che hanno rilevato l’attività. Tuttavia, anziché recuperare il personale in cassa integrazione i nuovi proprietari hanno deciso di assumere lavoratori stranieri; per questo motivo i vecchi operai si sentono letteralmente usurpati del posto di lavoro.

Il  contenzioso è finito in  tribunale: intanto in azienda un giovane slavo di 26 anni ha perso un braccio, strappato via da una macchina mentre era al lavoro. Sulla vicenda giace in Parlamento anche una interrogazione, a firma di Alessandro Naccarato del Pd al ministro Maurizio Sacconi.

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Lorenzo Briotti