Padova. Arriva il bollino “gay friendly” per hotel e locali

foto Lapresse

PADOVA –  Piccolo, un vero segno di riconoscimento per il mondo omosessuale, il bollino gay friendly sbarca a Padova. Sarà esposto fuori da alberghi e locali e già c’è chi storce il naso perché sembra un simbolo di ghettizzazione.

Altri invece già esultano al marchio che sarà esposto proprio come a San Francisco. L’annuncio è arrivato da Etta Andreella, del Consorzio di promozione turistica,  dal palco del Padova Pride Village, la festa organizzata dall’Arcigay.

«Si è trattato di una buona notizia con cui chiudere la festa – ha spiegato Andreella – l’idea è quella di creare un marchio da esporre nei locali in grado di garantire una certo livello di ospitalità anche alla clientela omosessuale ». L’assessore comunale (e segretario regionale dell’Arcigay) Alessandro Zan ha commentato: «E’ l’ennesima conferma di come Padova sia una tra le città più moderne d’Italia . Padova già da tempo ospita manifestazioni ed eventi legati all’importanza dei diritti civili e alle comunità gay e lesbiche. Ho grande fiducia in questa iniziativa perchè, è evidente, l’accoglienza e il rispetto è ormai nel dna dei padovani».

Al Corriere del Veneto Fernando Zilio, presidente provinciale dell’Ascom dice: «Prendo atto dell’iniziativa mi sembra però una proposta “di moda”. Non penso che prima dell’esistenza di questo bollino fossero male accettati, né penso che ci fossero esercenti così retrogradi da fare differenze. Bisognerà sentire cosa ne pensano gli operatori del settore, ma mi interrogo sull’utilità della cosa ».

«Se lo scopo è la perfetta integrazione, cioè rendere i gay uguali in tutto e per tutto agli eterosessuali un bollino è un controsenso. Un bollino di questo tipo equivale a identificarli come diversi. Non capisco proprio questa necessità di doversi distinguere», critica il deputato del Popolo della Libertà Filippo Ascierto che parla di «ghettizzazione ».

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