Padova. Guerra a slot machines del sindaco Bitonci: dopo mendicanti e crocifissi

PADOVA – Slot machine a tempo determinato a Padova: si gioca solo dalle 10 e alle 13 e dalle 17 alle 22. Come in Inghilterra fino a pochi anni fa, dove i bar erano aperti per poche ore al giorno. Speravano che così la gente bevesse di meno e ora a Padova il sindaco Massimo Bitonci spera che la gente giochi meno. Invece due sono i risultati possibili: al meglio, i padovani concentreranno la loro passione nelle ore prescritte, al peggio ci guadagnerà la malavita, che non ha problemi di rispetto di leggi e ordinanze e già fa buoni affari col gioco clandestino.

 

Il sindaco di Padova Massimo Bitonci, che ha voluto rendere obbligatori i crocifissi nelle scuole e negli uffici pubblici, ha applicato alla lettera l’ordine del vescovo Antonio Mattiazzo e ha emanato un’ordinanza contro le slot machine. Le sale giochi potranno rimanere aperte solo dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Gli orari valgono per tutti i giorni, compresi i festivi. L’ordinanza vale anche perbar, tabacchini e locali che pur offrendo altri servizi, hanno apparecchi che prevedono vincite in soldi: le slot machine potrenno essere accese negli stessi orari (10-13 e 17- 22). Nei locali dovranno essere esposti cartelli contro la ludopatia.

Gli argomenti portati da Massimo Bitonci sembrano soprattutto ispirate a una buona dose di demagogia e di calcolo elettorale e lasciano spazio a varie critiche.

Se, come dice il sindaco, la malavita controlla una slot machine su tre, non è riducendo il numero delle ore che se ne riduce lo spazio d’azione. Invece di contrastare la criminalità organizzata con azioni di polizia, si ricorre a mosse di forte impatto propagandistico come la guerra ai mendicanti

Massio Bitonci e il leone di San Marco, sotto l’occhio amoroso do Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

ma del tutto inutili. Chi è malato di gioco, giocherà di più nelle ore indicate, oppure giocherà con le slot machines fuori legge. L’inutilità dei proibizionismi è documentata dalla storia.

Per chi non rispetta l’ordinanza multe dai 25 ai 500 euro e in caso di recidiva sospensione dell’attività fino a 7 giorni.

Ha dichiarato il sindaco Massimo Bitonci:

“Il nostro obiettivo è quello tutelare i minori, le famiglie e gli anziani da patologie correlate al gioco d’azzardo, oltre a combattere l’usura e gli interessi illeciti considerato che una slot machine su tre, secondo la commissione antimafia, è truccata. Per queste ragioni abbiamo deciso di emanare un’ordinanza che riduca l’orario di apertura alle sale slot”.

“Le parole pronunciate dal vescovo durante un convegno sulla ludopatia ad Abano Terme, ci illuminano. Per me il gioco d’azzardo è un piaga sociale e lo Stato non può guadagnare sulle sofferenze della gente ma dovrebbe combattere ciò che invece difende, per mero interesse economico, alimentando la malavita, anche laddove sembra garantire che non vi sia illegalità”.

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Marco Benedetto