«Mi sentivo invincibile, migliore degli altri». È così che un imprenditore padovano di ventidue anni ricorda la sua prima esperienza con la cocaina. «Per due anni, mi facevo tutti i giorni. Ogni volta ne compravo un po’ di più, sotto il suo effetto stavo bene. Se non c’era, ero nervoso. La cocaina è la mia passione. Spendevo anche duemila euro al mese. L’importante era non rimanere mai senza. Per quella “buona” ho speso anche 140 euro al grammo». L’imprenditore ha confessato il suo “vizio” dopo l’arresto da parte della Guardia di Finanza di Angelo Giannoccaro, uno spacciatore di cinquantotto anni della zona, che in cambio della droga accettava anche gioielli. «La cocaina di Angelo era una bomba, anch’io ero un suo cliente», racconta il ragazzo. «Fino a diciotto anni mi facevo gli spinelli e qualche pasticca di ecstasy, a diciotto ho conosciuto la cocaina. Frequentavo una compagnia di ragazzi più grandi. Me l’hanno offerta. È stata una sensazione indescrivibile».
Nel parlare della sua esperienza l’imprenditore è tranquillo. Appare ben vestito, abbronzato. In forma, insomma. «Faccio palestra, cerco di tenermi allenato. Non penso a ciò che potrebbe capitarmi. Amo piacere ed essere accettato dagli altri. E quando sei sotto l’effetto di cocaina, rendi di più e sei più brillante». Davanti allo stupore di chi lo intervista, il ragazzo reagisce così: «Non mi guardi così perplesso: vivo in casa, ho un lavoro. Frequento palestra, bar, stadio e discoteche posso tranquillamente dire che sette ventenni su dieci sniffano». D’altronde, a quanto afferma, trovare la droga è «fin troppo semplice. È più facile trovare un pusher che un negozio di abbigliamento».
La “passione” dell’imprenditore non si ferma davanti a nulla, nemmeno davanti alla prospettiva di andare incontro alle sanzioni penali previste: «Le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, noi facciamo il nostro. L’importante è non farsi trovare alla guida fatti, per non perdere la patente. Non ho paura di finire male».
Se la cocaina è un fenomeno così diffuso, per l’imprenditore la ragione è una sola: «Quando hai tutto, cerchi nuove emozioni e fare uso di droga diventa la priorità. Il lavoro e il sesso passano in secondo piano».
*Scuola di Giornalismo Luiss